Cravache di Robert Piguet.......
nonostante i suoi 48 anni suonati, non li dimostra per niente; è una di quelle fragranze che non tramontano mai e che ai tempi ha sicuramente fatto scuola;
tant'è che tre anni più tardi, nel 1966, nasce Eau Sauvage del grande Roudnitska per Dior dove se ne sente qualche assonanza, soprattutto nelle note di testa esperidate ed aromatiche come le note di testa/cuore di Cravache.
Naturalmente si evolvono in maniera completamente diversa, Cravache ha un chè di più signorile e meno "animalesco", il suo cuore aromatico di salvia e lavanda con quel pizzico di noce moscata prelude ad un immaginario di campagna rustica e verde in piena fioritura, ma la sua vera anima sono le note di base che si chiudono in un pregevole accordo di vetiver e patchouli che vorresti sempre averlo sotto il naso; è lussuoso, profondo, regale; come la campagna umbra in cui vivo dove il verde fà da contorno a paesi e città medioevali che hanno mantenuto intatto il loro fascino a volte misterioso.
Così è questa fragranza, come se inconsapevolmente Piguet l'avesse dedicata a questa splendida terra.
Da sentire e provarlo almeno una volta sulla pelle, il solo rischio che si corre è di non lasciarlo più.
Mauro
Questa è la fragranza nella confezione
moderna.
Nessun commento:
Posta un commento